Campi elettromagnetici

D.Lgs. 159/16 – Direttiva 2013/35/EU

Con il D.Lgs. 159/16 è stato sancito definitivamente l'obbligo, e quindi la responsabilità, del datore di lavoro di far effettuare la verifica dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici dei propri lavoratori. Di seguito troverai tutte le indicazioni preliminari necessarie a capire se la tua azienda debba o meno effettuare la valutazione. In realtà sarebbe più corretto dire che la valutazione va sempre fatta, ma seguendo le indicazioni che troverai in questa pagina potrai capire se hai bisogno di un servizio esterno, come quello che ti forniamo noi, o se tu stesso puoi valutare la necessità o meno di fare analisi più approfondite.

La direttiva attuale si occupa di garantire che i campi elettromagnetici presenti all'interno dell'ambiente di lavoro non superino limiti pericolosi per i lavoratori. Chiaramente i limiti pericolosi variano da persona a persona e soprattutto cambiano in funzione dello stato di salute generale di ogni singolo individuo. Per ovviare a questo primo problema, si distinguono i lavoratori in tre macro-categorie:

Categoria A

Lavoratori non particolarmente a rischio

In questa categoria si inseriscono tutti quei lavoratori che sono non presentano particolari situazioni di salute legate ad interazioni con campi elettromagnetici.

Categoria B

Lavoratori particolarmente a rischio

Rappresentano tutti i lavoratori per i quali la presenza di un forte campo elettromagnetico potrebbe provocare problemi di salute. Alcuni esempi sono: Lavoratrici in gravidanza Lavoratori portatori di dispositivi medici indossati sul corpo Lavoratori portatori di dispositivi medici impiantabili passivi contenenti metallo (protesi).

Categoria C

Lavoratori con dispositivi impiantabili attivi

Questa è la categoria più sensibile in assoluto al problema dei campi elettromagnetici e per la quale il datore di lavoro deve porre la massima attenzione. Si tratta dei lavoratori portatori di dispositivi medici impiantabili attivi (es. pacemaker). Per questi lavoratori il campo elettromagnetico può rappresentare un elemento molto pericoloso.

Le categorie sopra elencate servono al datore di lavoro per identificare su quali attrezzature porre l'attenzione. Come è lecito attendersi maggiore è la sensibilità del lavoratore ai campi elettromagnetici, maggiore sarà il livello di valutazione che il datore di lavoro dovrà affrontare. Di seguito, per semplificare una prima anlisi, riportiamo un breve elenco dei possibili macchinari che dovranno essere monitorati e analizzati a seconda delle categorie di lavoratori presenti in azienda.

Categoria A

Antenne per stazioni base, all’interno della zona di esclusione destinata all’operatore

Apparecchi di illuminazione, attivati a radiofrequenza o a microonde

Circuito elettrico in cui i conduttori sono vicini l’uno all’altro e con una corrente netta superiore a 100 A — compresi cavi elettrici, commutatori, trasformatori ecc. — esposizione a campi magnetici

Circuiti elettrici all’interno di un impianto, con corrente di fase nominale superiore a 100 A per un singolo circuito — compresi cavi elettrici, commutatori, trasformatori ecc. — esposizione a campi magnetici

Impianti elettrici con corrente di fase nominale superiore a 100 A — compresi cavi elettrici, commutatori, trasformatori ecc. — esposizione a campi magnetici

Conduttore nudo aereo con tensione nominale superiore a 100 kV o linea aerea superiore a 150 kV (1), sopra il luogo di lavoro — esposizione a campi elettrici

Riscaldamento dielettrico

Saldatura dielettrica

Riscaldamento a induzione

Saldatura a induzione

Ispezione con particelle magnetiche (rilevazione di incrinature)

Magnetizzatori/smagnetizzatori, industriali (compresi i cancellatori per nastri)

Riscaldamento ed essiccazione a microonde, nelle industrie del legno (essiccazione, piegatura e incollaggio del legno)

Dispositivi al plasma a radiofrequenza (RF), compresi quelli per deposizione e polverizzazione catodica (sputtering) in vuoto

Saldatura a resistenza manuale (saldatura a punti, saldatura continua)

Elettrolisi industriale

Forni fusori ad arco

Forni fusori a induzione (i forni di piccole dimensioni hanno in genere campi accessibili di frequenza più alta dei forni di grandi dimensioni)

Asciugatura a microonde nell’industria edilizia

Apparecchiature mediche con impiego di campi elettromagnetici per diagnosi e terapie (per esempio diatermia a onde corte, stimolazione magnetica transcranica)

Radar di controllo del traffico aereo, militari, meteorologici e a lungo raggio

Treni e tram a trazione elettrica

Categoria B

Tutto quanto elencato nelle categoria A più:

Turbine eoliche

Lavori con Apparecchiature per la verniciatura elettrostatica

Sistemi di riscaldamento a induzione automatizzati, in cui la ricerca di guasti e la riparazione comportano la stretta vicinanza con la sorgente del campo elettromagnetico

Sistemi di saldatura automatizzati, in cui la ricerca di guasti, la riparazione e la formazione comportano una stretta vicinanza con la sorgente del campo elettromagnetico

Categoria C

Tutto quanto elencato nelle categoria A e B più:

Telefoni senza filo (comprese le stazioni base per telefoni senza filo DECT)

Telefoni senza filo (comprese le stazioni base per telefoni senza filo DECT)

Utilizzo di Telefoni cellulari

Utilizzo di Dispositivi di comunicazione senza fili (per esempio Wi-Fi o Bluetooth) comprendenti punti di accesso per WLAN

Utilizzo di Apparecchiature audiovisive contenenti trasmettitori a radiofrequenza Utensili da giardino (a funzionamento elettrico)

Utilizzo di Sistemi di sorveglianza e identificazione a radio frequenza (RFID) di oggetti Cancellatori, per nastri o dischi rigidi Metal detector (rivelatore di metalli) Generatori e generatori di emergenza

Lavori con Inverter, compresi quelli su sistemi fotovoltaici Procedimenti di saldatura ad arco manuali (compresi MIG, MAG, TIG), seguendo le buone prassi e senza avvolgere il filo attorno al corpo Caricabatterie industriali Caricabatterie professionali di grandi dimensioni Apparecchiature per il trattamento corona delle superfici Forni di riscaldamento a resistenza Pistole incollatrici

Utilizzo di Pistole ad aria calda

Utilizzo di Apparecchi di sigillatura a induzione Macchine utensili (per esempio trapani a colonna, smerigliatrici, torni, fresatrici, seghe) Utensili (elettrici portatili e trasportabili per esempio trapani, levigatrici, seghe circolari e smerigliatrici angolari)

Utilizzo di Macchinari per cantieri (per esempio betoniere, vibratori, gru ecc.) — lavoro in stretta prossimità

Conclusioni

In sintesi, gli elenchi di sopra, correlati alle categorie dei lavoratori presenti nell'azienda, determinano o meno la necessità da parte del datore di lavoro di incaricare Ge.Si. snc di effettuare la valutazione strumentale dei livelli di esposizione. Nel caso in cui nessun tipo di impianto o macchinario fosse presente per le specifiche tipologie di lavoratori dovrà comunque essere effettuata la valutazione dei rischi, ma non saranno necessarie misure strumentali e pertanto l'onere per il datore di lavoro sarà meno gravoso

Quanto riportato nella pagina non è chiaramente esaustivo, ma serve solamente a dare un'idea di massima della procedura che si dovrà seguire in fase di valutazione. Per approfondimenti o richieste di valutazione inviaci una mail a info@gesisnc.com.

Se vuoi approfondire ulteriormente pui leggere l'articolo specifico che trovi qui

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